il pomeriggio avanza nella decandente e ancor spledida Versailles. Nobili parassiti vagano per i saloni del palazzo tra questi vi è il barone di Almagnac. E' tutto abigliato in seta rosa damascata. sul viso ha un leggero strato di belletto e sulla guancia sinistra un neo posticcio a forma di cuore.Una spilla in diamanti e zaffiri campeggia sulla preziosa giacca. sul capo ha il tricorno di ordinanza con un bordo in piume viola quaresimale. Tra le dita della mano sinistra regge una bastone in mogano con il pomolo in argento inciso con lo stemma degli Almagnac.
Quella ragazza ispirava qualcosa di indescrivibile, ti attirava con il suo dolce viso. Ella era in compagnia del Conte di Provenza, con i suoi ricci capelli cotonati e gonfiati sopra la fronte che ricadavano, lunghissimi, fino ai glutei sotto forma di coda, legata al di sopra da un bracciale di perle. I suoi vestiti non erano esagerati, erano di quel tipo che si andava affermando, più semplice, il neoclassico. Non lasciava comunque le tradizioni; i capelli castani erano grigi perchè incipriati a tal punto, come si soleva fare dai tempi del Re Sole. L'orologio segnava le 17 e 17 e dalle finestre del gran Salone dell'Abbondanza filtrava una luce di tramonto che la rendeva una Dea del cielo. Come già detto, camminava con lei, Monsiuer de France e chiacchieravano con dolcezza incuranti degli altri, di quel che pensassero o dicessero.
Si sedette un secondocon un sorriso timido. Non che fosse timida ma doveva sembrarlo, già troppi parlavano di lei e questo non andava bene. Il suo posto era distante dal centro ma la vide la Delfina con MOnsieur de France, non era l'ora di chiedere quel aumento ma entro la fine della apsseggiata avrebbe osato. Elisabeth indossava un abito bianco troppo semplice per la corte e aveva uno scialle nero attorno alle spalle. Era il momento si disse
Giunse alfine al Salone dell'Abbondanza. Il chiacchericcio lo avvolse come un manto in una notte di neve. Entrò nel salone. Scrutò la sala. Notò la madame de Richelieu intenta a giocare a carte presso uno dei finestroni con un'altra dama. Avanzò nella sala per poi accomodarsi su una sedia imbottità di seta blu<mia cara>si rivolse a madmoiselle de Montmorency<vediamo cosa il meriggio ci porterà. Girò appena lo sguardo per notare monsignore il conte di Provenza in compagnia di un'altra dama<e quella chi sarebbe?>chiese sottovoce alla Montmorency che gli rispose all'orecchio<ah capito>.
PS: non è la Delfina, io non posso impersonare lei, c'è un utente che la fa XD
Nella sala vari nobili passavano, dalla mattina avevano toccato quel pavimento almeno mille persone. Il Conte di Provenza notò alcuni di loro in particolare, quali il Duca di Choiseul insieme alla Duchessa di Borbone, con cui si fermò a chiaccherare, e il Barone d'Almagnac, conosciuto durante una passeggiata all'ombra delle fontane del giardino. Notò anche una signora vestita semplicemente, capì subito che era la nuova signora del Duca di Gorges, era particolare e a volte gli faceva un po' paura, ma, dato che il Duca era suo conoscente, le avrebbe portato rispetto. <guardate Eleonore, la Duchessa di Gorges è strana> sussurrò alla dama che gli faceva compagnia e subito dopo <ma il Barone di Almagnac è sempre con la Montmorency?...>. Dunque si avvicinò al Barone di Almagnac e gli rivolse la parole <buon pomeriggio, monsiuer Almagnac... e buon pomeriggio anche a voi> rivolgendosi sul finale alla Montmorency.
Vide il conte di Provenza che la indicava e sorrise, era giovane, un po' grasso ma forse andava bene ai suoi scopi quasi meglio della Delfina. Poi si rese conto che stava parlando col barone d'Almagnac e fece finta di guardare da un'altra parte, sapeva che prima o poi lui l'avrebbe notata. Si chiese se dovesse raggiungere il gruppetto e fece qualche passo. Mostrare sicurezza quando si è insicuri e insicurezza quando si è sicuri borbottò tra sè avvicinandosi
Mentre spar... discorre di filosofia con madame de Montmorency, ecco avvicinarsi il conte di provenza. come dovuto al rango di quest'ultimo il barone si alza. Piega il busto e, portando il piede destro appena avanti e la mano destra al petto si inchina al monsignore<monsignore, buon meriggio, monsignore> ora alla dama sua accompagnatri <madame, lieto meriggio>e poco dopo si raddrizzò nuovamente<che piacere rivedervi>poi notò un grassone avventrasi su un valletto che portava delle meringhe<cieli! mio cugino il conte di Armagnac temo che si mangi pure il valetto>disse a bassa voce<dicevamo con madame che non sappiamo chi quella donna sia>indicando la dama semplicemente vestita. Diciamo che il gesto era poco discreto con mano destra che regge un anello che se mai il barone dovesse cadere nel Canale andrebbe a fondo come un masso di granito. Ma si sà il barone è inusuale.
Dopo le convenienze del Barone di Almagnac risponde <e' la Duchessa de Gorges... conoscete? Viene dall'America meridionale o qualcosa di simile...>, mentre parlava si girava indietro a guardarla. Poi, ritornando ad Almagnac disse <oh, ma non vi ho presentato la signora che sta qui con me... è la Contessa de Solis>. La dame salutò il barone con grande grazie <salve...>.
Vide il barone che la indicava con il dito e avanzò verso il gruppo con un sorriso che le illuminava il volto mentre si sistemava lo scialle sulle spalle. Raggiunse il gruppo che la stava osservando, si sistemò meglio il crocifisso che aveva al collo, spostò il braccialetto per non mostrare la cicatrice e disse: << Monsieur le baron >> e fece un piccolo inchino, << Mesdames >> e detto questo ripete l'inchino con un cenno del capo
<la Duchessa de Gorges?Cieli! mi è ignota!>ed in effetti era strano per Almagnac visto che conosceva pure i valletti di ogniuno. <strano posto da dove venire> poi alla contessa <madame. Barone Philippe de Almagnac, servo vostro>e si è un modo di dire quel"servo vostro" perché mica svuota pitali lui. Mentre discorrono una dama si siede al clavicembalo mentre un'altra di verde vestita e tutta secca secca, si posizionò podi davanti llo strumento<dei immortali! da quando madame de la Reynie sà usar quel genere di strumento?> disse con tono sconvolto. Ecco che la "indicata" si presentò alla combriccola<madame de Gorges, buon meriggio>e una secondo inchino si palesò.
Rivolgendosi ad Almagnac <bhè è qui da poco, la conosco giusto perchè è la moglie del Duca di Gorges, ma non le ho mai parlato devo, dire...> Poi cambiò discorso seguendo il Barone <oh Bontà dei Cieli, non ha mai toccato tasti in tutta la sua vita! Bisognerebbe chiederlo a quelli del suo circolo... guardate, sta arrivando colei di cui parlavamo prima....> Dopo l'inchino che la Duchessa gli rivolse risposero, lui ed Eleonore de Solis, <buongiorno madame de Gorges>. La Contessa si mise dolcemente una mano sul diamante che portava al collo, dono, tra l'altro, del Conte di Provenza.
Sorrise al barone che l'aveva salutata. Lui consoceva tutti, tranne lei, lei sapeva per sommi capi chi era. << Monsieur le baron, cosa vi porta qui a Versailles? >> chiese, tormentando la catenina del crocifisso sperando che non le chiedesse di suo marito, al momento il povero Louis Charles si trovava nella sua residenza a Parigi, e sapeva bene che i due si consocevano bene. Osservò il diamente della Solis, quanto ne avrebbe voluto uno simile pensò, cercando di non pensare all'orribile musica che stava producendo quella donna torturando lo strumento
Il barone a madame rivolge il verbo rispondebdo con un acerta cortesia, che ipocrita era già pronto a sparlare della nuova giunta a corte ed ora pare adorarla, ma a Versailles si deve essere come Giano bifronte. <madame de Gorges, può la stella star lontana dal Sole?>ora sfoggia una certa punta di poetica ironia.Ecco madame de la Reynie iniziare a torturare quel povero clavicembalo<ma dico stà scannado un gatto? Dovrebbero metter sul rogo il suo insegnate di musica... e quella ha talento musicale io sono valoroso come Achille!>disse con una faccia eloquente. Ma ora a quell'orrida esecuzione del clavicembalo si affianca la voce nacor peggiore dell'altra dama<chiedo venia, signori>rivolge al gruppetto.<madame de Montmorency, salviamo il salvabile?>e allunga la mano destra scortando madame de Montmorency vers il clavicembalo. Lui si avvicinò alla panchetta dove madame de la la Reynie si ostina a suonare<madame de la Reynie... con permesso> e come a scacciare una mosca prende il di lei posto mentre la Montmorency fà lo stesso con l'altra dama cantante. Pose il barone le mani sui tasti in legno e con ambedue gli arti inizia sunare un'aria di Rameau"Tristes apprêts, pâles flambeaux ".La voce della Montmorency è di gran lunga più gradevole della voce la sconosciuta dama mentre l'Almagnac di sicuro non torturò il povero strumento.